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giovedì 22 dicembre 2011

Corpino Anatomico

In questa lezione ho spiegato come realizzare la base di un corpino anatomico con ripresa al seno utile a creare tutta una serie di modelli aderenti ed elasticizzati.
Questa è la prima di una serie di lezioni dove ho intenzione di descrivere come si può trasformare la base di questo corpino per realizzare magliette dalle scollature più varie.
Le misure utili a costruire la base di questo corpino sono: la vostra taglia base, la profondità del vostro giro ascellare,l'altezza vita dietro,l'altezza seno, la distanza seni e la vostra circonferenza vita.
Quando vi accingerete a costruire questo modello dovrete fare molta attenzione a segnare correttamente le parti corrispondenti al settore dietro, giro e davanti e parte del gioco sarà fatto!!
Per il momento vi auguro buona lezione e vi faccio i miei più cari auguri di Buon Natale:-)





venerdì 7 ottobre 2011

La società dell'antico Egitto


La civiltà egizia fu una vera e propria civiltà del fiume, dal quale traeva vita.
Nata intorno al 5000 a.C.. la civiltà egizia mostrò sin dai primi secoli del III millennio a.C. l'affermarsi di un'autorità centralizzata in cui il faraone era al centro di un sistema gerarchico e la funzione regale era la garanzia di un paese unito, civilmente e socialmente organizzato.
Accanto al sovrano e alla sua corte, vi era il potentissimo clero, cui era affidata la custodia della casa della divinità, il tempio. Era questo un luogo sacro e non accessibile se non al personale officiante cui era devoluto l'esercizio del culto quotidiano: la maggior delle cerimonie avveniva nei recessi dei templi e il popolo poteva assistere solo alle funzioni che si svolgevano fuori dal santuario.
Le successioni dinastiche dei faraoni scandiscono le principali fasi della storia egizia, che furono fondamentalmente tre, note come Antico, Medio e Nuovo Regno, precedute e separate da periodi intermedi di lotte interne per il potere.
Per quanto riguarda l'abbigliamento sembra sia rimasto statico dal 3000 a.C. al 1550 a.C.
Gli egizi in genere indossavano un abito drappeggiato in svariate fogge e comune sia agli uomini che alle donne.
Una di queste era lo schenti, una specie di gonnellino in origine indossato soltanto dal faraone.

Raffigura un sacerdote che indossa lo schenti in questo caso abbinato ad una sorta di grembiule triangolare.









Il tessuto utilizzato per la confezione dei capi era di fibre vegetali, specie lino, utilizzato per le sue qualità di freschezza e leggerezza, idonee al clima locale.
Per secoli gli egizi preferirono vestire di bianco perchè considerato colore sacro.
I tessuti tinti cominciarono ad apparire intorno al 1550 a.C.

Il dipinto raffigura Ramesse con la corona blu detta Khepresh, l'elmo militare.In battaglia i faraoni erano soliti portare una veste aderente di pelle o di stoffa rivestita di scaglie d'osso o metalliche, o una casacca con le maniche corte.


mercoledì 14 settembre 2011

La Moda in Castello

 Venerdì 2 settembre la Sartoria Streghina ha presentato la sua collezione alla manifestazione "la Moda in Castello" organizzata dalla Cna Federmoda nella centralissima Piazza Castello di Ferrara.
Angela Patella, titolare della sartoria nonchè mia carissima amica, ha fatto della sua sfilata un momento di coesione fra arte e moda affiancando abiti raffinatissimi a costumi di scena indossati dalle ballerine della scuola di danza " il Cigno" che hanno danzato sulle coreografie di Melania Durca, una famosa ballerina dell'opera di Bucarest: un mix davvero fantastico che ha entusiasmato gli spettatori.
Ad accompagnare l'entrata in scena delle modelle le musiche di Leonardo Bortolotto hanno dato ulteriore lustro alla serata.
Le ballerine della scuola di danza "il Cigno".
Abiti sartoriali dalle linee finemente modellate, impreziositi da pizzi e ricami erano alla base della collezione di Angela.
Un arcobaleno di colori che ricorda la bellezza dell'estate e la voglia di divertimento.
Capi d'alta moda che solo una stilista esperta come Angela sa inventare.
La sua grande professionalità traspare in ogni minimo dettaglio dei suoi abiti: nei corpini di pizzo ricamati, nelle linee morbide e sinuose, nella scelta accurata dei tessuti, negli eccentrici accessori, come i bracciali realizzati con lo stesso tessuto dei vestiti che formano delicate corolle di fiori esotici.
In nome dell'unità d'Italia, tema ricorrente dell'evento, Streghina ha presentato un abito a trapezio formato da teli tricolori svolazzanti come impalpabili ali che si innalzano verso il cielo quasi a sottolineare la creatività tutta italiana nel mondo.
La collezione di Angela Patella.
Una collezione che non passerà certo inosservata quella di Angela Patella!
Sentiremo ancora parlare di lei in un prossimo futuro.
Se desiderate farle visita andate a dare un'occhiata al suo sito (http://www.streghina.com) dove vi saprà stupire con le sue magie su stoffa.

sabato 13 agosto 2011

Star Fashion 2011 Comacchio


Queste sono alcune immagini del mio abito da sera che ho presentato ad una sfilata di moda.
Si tratta di un'abito aderente a balze, scollo arricciato e collo che forma delle bretelle sul dorso.
L'ho confezionato in cady con bordature in seta su balze e collo.
Una volta completato l'ho impreziosito con pailettes, perle e swaroski al fine di accentuarne la luminosità.

Figurino
Sfilata 2011
Il mio abito in passerella
Particolare del mio abito
Io con la mia modella


lunedì 1 agosto 2011

Gonna pantalone

Una lezione per creare la base di una gonna pantalone con le vostre misure personalizzate.
Buona visione a tutti voi!!
Un saluto accompagnato dall'augurio di trascorrere delle piacevoli ferie all'insegna del relax;-)

mercoledì 20 luglio 2011

Madelaine Vionnet

Madelaine era nata nel 1876 in un paese della provincia francese.
I suoi genitori si erano separati quando aveva 3 anni e ad 11 anni abbandonò gli studi per andare a fare la sarta.
Nel 1893 trovò lavoro nella Maison Vincent a Parigi, si sposò ed ebbe una figlia. Dopo alcuni anni la bimba morì e Madelaine divorziò dal marito.
A questo punto lasciò la capitale francese e ricominciò la sua vita a Londra dove trovò lavoro prima come guardarobiera in un asilo per malati di mente e poi nell'atelier di Kate O' Reilly, una sarta specializzata in capi da giorno dal rigoroso taglio all'inglese, ma soprattutto nella riproduzione di modelli presi a Parigi.
Agli inizi del 900 tornò a Parigi dove era stata assunta nella Maison Callot Soeurs come prèmiere di Madame Marie, la più anziana delle sorelle.Il suo compito era di realizzare dei modelli in tela degli abiti che Madame Marie ideava e progettava sul manichino.
Nel 1907 lasciò le sorelle Callot per diventare modellista alla Maison Doucet.Il couturier le aveva chiesto di ringiovanire la sua produzione e Vionnet realizzò una collezione molto innovativa di abiti  che non prevedevano l'uso del corsetto.
Nel 1912 aprì il suo primo atelier sostenuta nella decisione da Lantelme, una delle clienti di Doucet che avevano apprezzato il suo stile e che si era proposta come socio finanziatore.
Allo scoppio della guerra Vionnet chiuse l'atelier, iniziò a viaggiare per l'Europa e soggiornò a lungo a Roma.
Nel 1918 tornò a Parigi con abiti tagliati in sbieco.
Una delle sue prime realizzazioni in questa direzione fu un modello composto di 4 quadrati di tessuto utilizzati in diagonale e sospesi alle spalle con uno spigolo per ciascuno. Il risultato era una specie di chitone greco che aderiva al corpo per il semplice effetto di elasticità e del peso della stoffa usata in sbieco.

Abito da sera, 1918-1919.
 La chiave segreta dei suoi modelli era la geometria.
I suoi abiti non venivano progettati in piatto, ma lavorando la tela direttamente su un manichino di legno per artisti. Proporzione, armonia e perfezione erano gli obbiettivi finali di un lavoro che usava il tessuto come materia scultorea.
A tutto ciò si aggiunse lo studio di un modo che permettesse di ricamare con il filo sullo sbieco senza creare effetti fisici indesiderati. Vionnet considerava il ricamo come un elemento connesso con la struttura dell'abito e non una decorazione.

Abito da sera, 1922.
La proposta di moda di Madelaine venne accolta positivamente sia sul mercato francese, sia su quello americano.
Nel 1922 venne formata una società che prese il nome di Vionnet et Cie i cui componenti, Bader, Lilaz e Martinez de Hoz, avevano la funzione di patner inattivi.
Nel realizzare questa nuova sede venne data importanza oltre  che all'aspetto estetico anche alla funzionalità del luogo di lavoro. Vionnet introdusse una serie di innovazioni che riguardavano sia i rapporti contrattuali, sia le condizioni di lavoro. Nell'edificio c'erano una mensa, una nursery, un'infermeria e un dentista. Per le sue operaie fondò una cassa di soccorso per le malattie, introdusse i congedi di maternità e le ferie pagate.
Verso il 1925 i suoi modelli si semplificarono: la linea si fece più squadrata, ma soprattutto gli elementi di decoro si ridussero.
Nel 1930  il metodo Vionnet diventò di moda.
I suoi vestiti conservavano l'aspetto non costruito dell'indumento antico, spesso infatti, erano realizzati con i pannelli sciolti da accomodare addosso secondo panneggi e torsioni calcolate, ma anche adattati alla struttura fisica. Famoso a questo proposito l'esempio di un modello di abito da sera dell'inverno 1935-1936.

Abito da sera, 1935-1936.
Nel 1934 ci fu una svolta nella produzione. "Vogue" rappresentò lo stile Vionnet attraverso un vestito dalla gonna larga coperta da file di volant e certamente ispirato all'800 più romantico.

Abito da sera di chiara ispirazione ottocentesca.
Negli anni successivi gli abiti si fecero più lussuosi e sensibili al gusto hollywoodiano.
La vita segnata, spesso anche alta, dava spazio a larghe gonne che potevano essere sostenute utilizzando vari accorgimenti tessili.
Venne sperimentato anche il merletto usato sia per realizzare gli abiti, sia per cappe, maniche e sopravesti da appoggiare su vestiti dalla linea dritta.
Lo stesso velluto fu usato in tutti i modi: per ottenere particolari motivi rasando il pelo nei punti voluti  e per scolpire abiti che aderivano al corpo lasciando le spalle o la schiena nude.
Nel campo dei modelli aderenti Vionnet sperimentò la pieghettatura in rilievo su taglio circolare.

Abito da sera pieghettato che porta ad assimilare la figura femminile ad una colonna scanalata grazie all'impiego del lamè.
 Quando scoppiò la seconda guerra mondiale Vionnet decise di chiudere. Non si sa fino a che punto la scelta fosse motivata solo dal conflitto o anche dal fatto che il 1939 era il termine di scadenza della sua società.
Morì nel 1975 a 99 anni.

mercoledì 8 giugno 2011

Pantaloni per tuta

Una lezione per realizzare dei pantaloni per tuta utili in tutte le situazioni in cui desiderate stare comodi.
La base prevede un tipo di pantalone privo di cucitura sul fianco,davanti e dietro uniti ed elastico in vita, ma poi potete sbizzarirvi come volete utilizzando il vostro personale gusto e fantasia!!
Le misure che ho dato sono puramente indicative dato che ho preso come riferimento quelle della taglia 42, ma ho spiegato come sia possibile realizzarlo a partire anche dalla vostra conformazione fisica.
Per il momento vi auguro una buona visione e ci rivediamo al prossimo post;-)

martedì 24 maggio 2011

Lo stilista e il colore

Tavolozza  colori per una collezione moda.

Per uno stilista è importante conoscere la teoria del colore, poichè é in base alle leggi cromatiche che si comunica un abbinamento tonale e molti altri effetti ottici e volumetrici.
Il colore ha influenza sul peso compositivo: i colori chiari hanno un maggior peso rispetto a quelli scuri, come i colori caldi "pesano" più di quelli freddi.
Questo fenomeno è ben conosciuto nella Moda, per cui una persona robusta deve vestire con colori scuri per apparire meno imponente e, viceversa, chi é eccessivamente magro deve evitare di vestire con tonalità scure, per valorizzare la propria figura e non apparire ancora più snello.
Isaac Newton fu il primo che, scientificamente risolse la scomposizione della luce mediante il " prisma di cristallo" e che scoprì il valore dei colori complementari, i quali, accostati tra loro, creano una particolare vibrazione della retina.

"Prisma di cristallo" utilizzato da Isaac Newton.

Itten, invece,progettò una "sfera cromatica", tridimensionale, in cui si trovano agli estremi il bianco e il nero e nella striscia centrale i colori "saturi",e da qui partono le altre gradazioni intermedie. E' di Itten il "metodo sottrattivo e additivo", procedimento di composizione dei colori e delle luci.

I 3 colori primari della luce, che sono il verde, il rosso ed il blu, mescolati tra loro ,
danno il giallo, il magenta e il cyan.

Diversi pittori hanno posto il colore alla base della loro sperimentazione artistica; uno di questi  è Paul Klee, secondo il quale il cerchio cromatico prende origine dall'osservazione dell'arcobaleno, "una cosa senza principio e senza fine".
Vi sono 3 colori primari: giallo, rosso, azzurro, ed altri 3 colori secondari, che risultano dalla mescolanza dei primi 3:arancione, verde, viola.
La combinazione successiva identifica i colori terziari.
Secondo Klee, sono complementari quelle coppie di colori ricavate da un colore primario e da uno secondario che miscelati in parti uguali danno origine ad un effetto di assoluto distacco ed opposizione.

Il "cerchio cromatico" secondo Klee.

Il colore e la visione che ne deriva sono dovuti a "recettori visivi" che si trovano in fondo all'occhio, che trasformano la luminosità in impulsi nervosi che arrivano al cervello.
I colori quindi suscitano, a chi li osserva, delle sensazioni ed impressioni visive.
Una divisione in categorie li classifica in colori caldi e colori freddi: i primi costituiti da gialli, rossi e arancioni, i secondi comprendenti azzurri, verdi e viola. I colori secondari formati da parti di colore caldo e parti di colore freddo, corrispondono alla gamma dell'uno o dell'altro, in base alla percentuale maggiore di essi presente nella miscela.
A livello di percezione visiva i colori caldi sono detti "uscenti", perchè sembrano dare l'impressione di avvicinamento a chi li guarda. I colori freddi, al contrario, sono definiti "rientranti", in quanto creano l'effetto di allontanamento rispetto all'osservatore.
Il colore, quindi, dà la spazialità.
Il mezzo che propaga il colore é la luce e la stessa è una caratteristica che qualifica la tinta, cioè la luminosità.
In conclusione si può dire che tutte le teorie sulla percezione visiva o scientifiche possono costituire un input a chi deve "giocare" con il colore, creare non con casualità, ma con la cognizione di chi sa progettare equilibri o effetti shock.

Infrangere le regole aggiungendo tinte inaspettate, ma preservando la coesione cromatica.

martedì 3 maggio 2011

Maglietta T-SHIRT

In questa lezione ho spiegato come si fa a realizzare una maglietta T-SHIRT a maniche corte per l'estate destinata ai vostri bimbi a partire dalla tenera età di 6 anni.
La si può realizzare in cotone così pure in tessuto elasticizzato. Nel caso doveste optare per la maglina vi consiglio di non inserire alcun valore di vestibilità dato che si tratta di un tessuto destinato a restare aderente al corpo.
Circa il tessuto è sufficiente prendere una metratura pari alla lunghezza della vostra maglietta più i 20 cm della manica.
Buona visione a tutti voi!!

giovedì 21 aprile 2011

Coco Chanel

La vita privata di Gabrielle Chanel ebbe un'importanza fondamentale nel suo percorso creativo.
Era nata il 19 agosto 1883.Albert, il padre, era un venditore ambulante, bevitore e donnaiolo, che trascinò moglie e figli in una vita fatta di stenti. Jeanne, la madre era una donna delicata e malata di asma che morì a trentatrè anni dopo aver dato alla luce 5 figli.Dopo la scomparsa della madre, Albert abbandonò i figli che vennero affidati ai nonni.Gabrielle, assime alle sorelle, venne mandata all'orfanatrofio ad Aubazine.
La vita pubblica di Chanel cominciò a Moulins, quando terminato il suo internato da orfana, venne messa a lavorare alla Maison Grampayre, un negozio di biancheria e maglieria assieme alla coetanea zia Adrienne.
Dopo un anno, Gabrielle e Adrienne, decisero di aprire una piccola attività affittando una stanza in cui realizzare quelle riparazioni che fino ad allora avevano fatto per la Maison Grampayre.
La conquistata autonomia consentì loro di cominciare a frequentare la vita sociale della città, e, in particolare, i giovani ufficiali di cavalleria che la popolavano.Fra gli ufficiali di cavalleria che componevano il gruppo di cui le due Chanel facevano parte c'era un intruso: Etienne Balsan. Balsan proveniva da una solida famiglia borghese di industriali e al momento del congedo chiese a Chanel di andare con lui a Royallieu dove voleva iniziare un allevamento di cavalli da corsa.A Royallieu, Gabrielle scoprì un altro mondo: quello delle scuderie, dei cavalli, delle corse, della vita spartana e isolata, rotta solo dalle visite degli amici di Etienne e dai brevi viaggi da un ippodromo all'altro.
Chanel non si cimentò subito con gli abiti, ma partì modificando i cappelli che acquistava per sè: eliminava gli elementi decorativi troppo pesanti, riduceva le forme, li rendeva più portabili e adatti alla vita che conduceva in campagna.Chiese a Etienne di aprirle una modisteria a Parigi e nel 1909 ottenne, dopo molte insistenze, la garconniere che egli aveva conservato in boulevard Malesherbes.

Cappello comparso nella rivista "Comcedia illustrè" nel settembre 1910.

Nel 1910 Gabrielle, grazie all'aiuto economico di Arthur Capel, lasciò l'appartamento in cui aveva iniziato la sua attività e affittò la prima sede di rue Cambon, la stessa in cui si trova tuttora la Maison Chanel.
Nel 1913 Chanel e Capel si recarono in vacanza a Deauville in Normandia, una cittadina di mare dove, ormai da decenni, parigini e londinesi andavano in villeggiatura.Qui le signore erano le stesse di Parigi, ma le loro esigenze erano un pò diverse: gli sport stavano lentamente entrando a far parte dello stile di vita vacanziero e anche il mare e la spiaggia esercitavano un' attrazione nuova.Chanel iniziò a realizzare, innanzitutto per sè, capi di maglia dritti e comodi che cominciò poi a produrre e vendere nella sua nuova boutique.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, Deaville divenne la meta di una fuga precipitosa da Parigi. Le signore, questa volta sole, per affrontare la nuova situazione iniziarono a rifarsi il guardaroba nella boutique Chanel, l'unica aperta, e comprarono gonne dritte, giacche alla marinara, camicette, scarpe a tacco basso e cappelli di paglia.
Passata la paura che l'invasione tedesca facesse crollare tutte le difese alleate, Gabrielle tornò a Parigi.
Oltre a Parigi e Deaville, c'era un altro luogo che la società aveva scoperto in questi primi anni del conflitto: si trattava di Biarritz.In questa cittadina basca,Boy e Coco aprirono una vera e propria maison de Couture che fu collocata in una villa di fronte al Casinò.La clientela comprendeva i nuovi ricchi che si erano rifugiati a Biarritz, ma fu soprattutto l'elite spagnola a scoprire la nuova moda e decretarne il successo.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'impegno bellico della Francia non ridusse la produzione dell'Haute Couture, ma il problema era rappresentato dalla difficile reperibilità dei materiali per confezionare gli abiti. Chanel risolse il problema in modo quasi fortuito: i suoi modelli avrebbero dovuto essere di jersey.Coco capì che quel materiale così sobrio, di un banale color nocciola, che sembrava adatto forse ad abiti da lavoro, poteva diventare un nuovo modello di eleganza.

Tre modelli di tailler in jersey.

Nel 1919 Gabrielle iniziò a frequentare l'ambiente degli artisti e cominciò a capire quello che stavano facendo per rinnovare la cultura occidentale.
Nel 1922, data la sua passione per il teatro, realizzò i costumi per Antigone di Sofocle in collaborazione con Jean Cocteau.
Degni di nota furono gli abiti che realizzò per l'operetta danzata "Le Train bleu"per la stagione d'arte dedicata all'VIII Olimpiade. I costumi erano veri indumenti sportivi ispirati a casi reali:la tennista indossava un completo bianco, il golfista portava una camicia bianca, cravatta stretta, pantaloni alla zuava, pullover e calzettoni mentre i nuotatori avevano costumi da bagno in maglia.

Le Train bleu,1924.

Nel 1924 Chanel conobbe il granduca Dimitrij, nipote dello zar ucciso durante la rivoluzione sovietica.L'influenza russa esercitata dalla frequentazione del granduca Dimitrij si fece sentire nella produzione di pellicceria.Coco provò a tradurre le fodere e gli ampi bordi di volpe o di cincillà nel linguaggio dei mantelli per il giorno e la sera.
Fra il 1924 e il 1925 i suoi modelli assunsero una linea a "tubo" con la vita bassa, una cintura annodata sui fianchi e una gonna, che poteva essere dritta o con effetti di sbieco che ne favorivano l'effetto di caduta.
Il vestito nero può essere considerato il risultato finale del lavoro di semplificazione cui Chanel sottopose l'abito intero femminile.Le collezioni degli anni tra il 1927 e il 1930 si specializzarono nei completi composti da giacca dritta di modello maschile,gonna e blusa coordinata, cui si aggiunsero gilet a righe e cappotti sportivi ispirati alla sartoria inglese.

Modello di tailler comparso in Vogue nel marzo 1927.

Alla fine degli anni 20 lo stile Chanel era stato raggiunto: abiti diritti e semplici, giacche e blazer sportivi, colori neutri, materiali morbidi e gioielli finti.
Dopo il crollo della Borsa a Walt Street, Coco capì che lo stile di vita del nuovo decennio non sarebbe nato nè a Parigi nè in Europa, ma negli Stati Uniti. Intuì che per affrontare il futuro, bisognava studiare lo strumento di comunicazione e spettacolo che stava cambiando il modo di pensare di mezzo mondo:il cinema.
Nel 1931 Chanel decise di fare l'esperienza americana, accettando l'offerta che Goldwin le stava facendo da molto tempo:vestire le dive nei film e nella vita privata.Il cinema stava proponendo una nuova immagine di donna tanto emancipata da poter recuperare anche quei mezzi di seduzione e frivolezza che gli anni 20 avevano sdegnosamente rifiutato. Le dive giudicarono i suoi abiti poco spettacolari, ma il suo prestigio nel mondo della moda aumentò.
Intorno alla metà degli anni 30, il panorama della moda risultava molto più variegato e Chanel iniziò a rappresentare solo uno degli stili vestimentiari possibili.
Nel 1946 Coco era scomparsa, cancellata dal mondo della moda.
La sfilata del 5 febbraio 1954 costituì il suo ennesimo rilancio sul mercato internazionale. Il suo intento era quello di creare uno stile immediatamente riconoscibile e non soggetto ai repentini cambiamenti di moda che stavano caratterizzando il decennio.L'oggetto intorno cui si concentrò la sua ricerca fu il tailler.Un completo composto di 3 pezzi e confezionato con i materiali più diversi fra i quali il celebre tweed.

Completo metà anni 60.

Insensibile a tutte le mode che cambiavano intorno a lei, continuò per tutti gli anni 60 a raffinare il suo stile, a realizzare capi sempre più perfetti, a cercare un'armonia fra i pochi pezzi che componevano la sua opera d'arte.
Chanel morì il 10 gennaio 1971 al Ritz nel solo giorno possibile ossia una domenica dato che il resto della settimana lavorava e morire sul lavoro nel riflesso infinito degli specchi avrebbe fatto cattivo teatro.Ci mise tutta la discrezione possibile.

sabato 2 aprile 2011

Pantalone a sigaretta

In questa lezione ho spiegato come si fa a realizzare il grafico di un pantalone a sigaretta a partire dalle vostre misure.
Buona visione a tutti e grazie per aver deciso di seguirmi;-)

giovedì 17 marzo 2011

Illustrare la moda

I disegnatori di moda devono sempre tenere presente che gli abiti vanno indossati da figure reali pertanto è di fondamentale importanza avere una buona conoscenza delle proporzioni del corpo umano.
Il corpo umano varia le sue proporzioni nelle diverse età della crescita, ma gli studi relativi al canone proporzionale si concentrano sull'età matura.
Fin dai tempi antichi, l'uomo è stato oggetto di studio sotto il profilo artistico-proporzionale, ma è nel mondo della Grecia classica che venne elaborato un vero e proprio canone proporzionale.
Tutto ciò si deve allo scultore greco Policleto, che nel 450 a.C realizzò una statua chiamata Doriforo (dal greco portatore di lancia).
Il personaggio rappresenta un atleta lanciatore di giavellotto o, forse, il mitico Achille celebrato da Omero nell'Illiade.
Sembra che Policleto, orgoglioso della sua creazione, l'avesse collocata al centro del suo laboratorio, usandola come riferimento per le sue successive creazioni.

Policleto, Doriforo, V sec a.C

L'artista stabilì così un canone secondo il quale ogni elemento del corpo umano doveva essere proporzionale a tutti gli altri. In particolare, la testa doveva essere circa 1/8 dell'intero busto, il busto doveva corrispondere a 3 teste e le gambe a 4.
Questa regola ebbe subito grande successo e fu messa in pratica anche da altri scultori greci.
Circa il canone proporzionale della figura femminile, non sono stati effettuati studi specifici come per il corpo maschile ma, possiamo comunque ammirare, nel corso dei secoli , delle splendide riproduzioni di donne, le cui proporzioni sono state armoniosamente riprodotte.
L'artista greco Prassitele, nella sua Afrodite di Cnido ripropone il medesimo canone proporzionale di Policleto, cioè l'altezza della testa, dalla sommità del capo al mento, contenuta 8 volte nell'altezza totale del corpo.

Prassitele, Afrodite di Cnido, V sec. a. C

Lo studio del manichino e delle sue proporzioni è di fondamentale importanza per capire la figura umana.
Il termine manichino deriva dalla parola francese "mannequin" che alla lettera significa "piccolo uomo"; si tratta di un modello che riproduce, in scala, la figura umana, ovvero un pupazzo di legno snodato, adatto ad essere messo in posa.
Il critico d'arte Vasari riporta come inventore di questo oggetto il pittore fiorentino frà Bartolomeo (1472-1517).
L'uso che ne viene fatto esula dalla vestizione dello stesso, ma si limita allo studio proporzionale delle parti del corpo e ad un approccio degli atteggiamenti, per poi passare, gradualmente, alla figura umana ed, infine, al figurino.

Manichino in legno.

I corpi, sia maschili che femminili, possono essere suddivisi nelle stesse forme semplici, a blocchi. La testa può essere raffigurata come un uovo, il petto come un cestino per la carta, la zona pelvica come un cavallo per il volteggio, gli arti come tubi affusolati, le mani e i piedi come coni e le articolazioni come palline.
Una volta disegnate queste forme è possibile poi spostarle come fossero le parti di un manichino in legno per creare le pose desiderate.

Stilizzazione del corpo umano.

Nell'illustrazione di moda esiste una convenzione per cui la figura viene allungata per sembrare più elegante.Tuttavia l'allungamento dovrebbe riguardare solo le gambe. Un corpo umano di solito è lungo sette volte e mezzo le dimensioni della testa, ma nella moda lo si allunga a otto volte e mezzo, aggiungendo la lunghezza in più sotto la vita. Tutte le altre proporzioni delle forme dovrebbero essere mantenute come nella realtà.
Per eseguire correttamente il disegno del corpo femminile è bene tracciare l'asse di simmetria sul quale stabilire l'altezza totale e riportarvi la scansione orizzontale degli 8 moduli, all'interno dei quali collocare le varie parti del corpo.
E' necessario attenersi alla seguente suddivisione:
- MODULO 1 : la testa
- MODULO 2: il collo e le spalle
- MODULO 3: la parte inferiore del torace, volume del seno, punto vita in linea con il gomito
- MODULO 4: il bacino e il pube, in linea con il polso
- MODULO 5: la parte superiore delle cosce
- MODULO 6 : la parte terminale delle cosce e il ginocchio
- MODULO 7: la parte superiore delle gambe
- MODULO 8: la parte terminale delle gambe, caviglie e piedi.

Figurino di moda secondo il canone proporzionale.

Quando si disegna dal vero questi principi potranno essere utili a comprendere la meccanica della figura che si ha di fronte.
E' necessario ricordare sempre che queste "regole" sono solo  convenzioni, ma avere una conoscenza di base della struttura delle proporzioni del corpo umano consentirà in seguito d'infrangere gli schemi.

lunedì 7 marzo 2011

PREMIO LIEBSTERBLOG

Ringrazio moltissimo LentiJini di Cristalli di Pane per aver segnalato il mio blog nella lista dei suoi favoriti.
Sono onorata di questo premio e felice che i miei post possano essere interessanti ed al contempo utili a fine pratico.
Devo dire che pure le sue ricette sono veramente squisite e consiglio a tutti di farle visita e provarle perchè meritano davvero di essere assaporate!!
Il premio del Liebsterblog va dato a blog a cui si tiene in modo particolare pertanto non mi sarà di certo facile assegnarlo a mia volta a 5 blog che considero meritevoli.
Cercherò comunque di compiere quest'ardua impresa anche se in realtà di blogger validi ne ho visti diversi.
Sicuramente assegnerei un premio a La sciarpa che canta di Ila Massardi , un blog molto grazioso dove vengono presentati diversi lavori creativi utili a rendere unici i vostri bambini oltre che farli divertire.
Altro blog degno di nota è certamente quello di Elisa Ruberto chiamato Le Perle che mostra una serie di lavori molto raffinati e curati nel dettaglio.
Data la mia passione per la lettura desidero segnalare pure il blog di Joe Lake " I miei libri". Un romanzo che mi ha veramente folgorato!!
Notevole, anche se di certo non ha bisogno del mio premio perchè già a molti noto, è quello di di Daniela di Scuola di cucito utile ad apprendere ed incrementare in tutti coloro che lo seguono la passione per la confezione di capi ed accessori prodotti a mano.
Infine assegnerei un premio ad Appunti per blogger di Fabrizio Castelli  per i suoi interessanti blog incentrati su come gestire i blogger oltre che viaggiare grazie al web.

Le regole di questo premio:
1. Accettare il premio e scrivere un post a riguardo;
2. Scegliere da 3 a 5 blog che volete far conoscere comunicando loro che hanno ricevuto il premio;
3. Linkare il post della persona che ve lo ha inviato.

Riporto qui di seguito i blog su cui è riversata la mia scelta:
-La sciarpa che canta di Ila Massardi
-Le Perle di Elisa Ruberto
-I miei libri di Joe Lake
-Scuola di cucito
-Appunti per blogger di Fabrizio Castelli

martedì 1 marzo 2011

Gonne a pieghe

In questa lezione ho parlato delle caratteristiche delle pieghe, di come vanno calcolate e ho citato esempi di gonne a pieghe verticali ed orizzontali.
Al termine del video ho mostrato come dovrebbe risultare confezionato l'esempio di gonna dotata di  pieghe orizzontali sviluppate lungo la sua lunghezza.
Vi ringrazio per l'interessamento al mio blog e vi aspetto in occasione del prossimo post!!


martedì 22 febbraio 2011

Paul Poiret

Poiret era figlio di un commerciante di tessuti e fin dall'infanzia aveva manifestato interesse per il disegno e le arti figurative.
Terminate le scuole, il padre, che non riteneva molto serie le attività di artista e progettista di moda, gli trovò occupazione da un amico che produceva ombrelli.
Era prassi comune che i disegnatori di moda cercassero di arrotondare i propri guadagni vendendo figurini e idee di moda alle sartorie e anche Poiret provò ad andare da Madame Chèruit che dirigeva la Maison Raudnitz, a mostrare i suoi lavori. La sarta comprò i suoi disegni e lo incoraggiò a continuare.
Poiret iniziò a visitare le più importanti case di moda e nel 1898 Doucet gli propose di lavorare con lui.
Qui  imparò "l'arte del dettaglio" ossia che un abito può risultare perfetto solo attraverso il "tocco finale" che serviva per completare il suo effetto sulla persona che doveva portarlo.Presto fu incaricato a gestire la sezione taglio e a realizzare costumi di scena per alcune attrici della maison.
Nel 1900 partì per il servizio militare e al suo ritorno andò a lavorare da Worth. L'incarico affidato a Paul era di rinnovare la Maison con creazioni  più giovani e adatte alle signore del nuovo secolo.
Nel 1903 Poiret aprì la sua prima maison. Non avendo ancora una vera fama personale, per attirare l'attenzione delle possibili clienti,utilizzò la vetrina dell'atelier per creare esposizioni spettacolari.
Cominciò il suo debutto da libero professionista proponendo capi di moda privi di decorazioni ed inutili fronzoli.
Fondamentale per il suo percorso professionale fu la pubblicazione sulle riviste di moda di "Révérend", un mantello-kimono di tessuto bordeaux, foderato di chiaro e decorato a motivi cinesi.

Mantello "Révérend" decorato con medaglioni a motivi cinesi applicati sia sull'esterno che sulla fodera.

Nel 1905 Poiret sposò Denise Boulet che in breve diventò la sua musa ispiratrice.
L'anno seguente mise a punto la sua prima vera sfida alla moda dominante:eliminò il busto, che costringeva il corpo femminile ad assumere la linea ad S, e lo sostituì con una cintura rigida e steccata alla quale era cucita la gonna.
L'ispirazione nasceva dalla moda neoclassica,ma il suo percorso creativo fu estremamente più complesso di un semplice revival. Il risultato fu un modello dritto, a vita alta,in cui la tradizione settecentesca fu abbinata a suggestioni orientali ed etniche.
Per poter sponsorizzare questa sua grande trasformazione compiuta negli abiti diede vita, nell'ottobre del 1908,a Les Robes de Paul Poiret  racontèes par Paul Iribes, un album contenente 10 tavole a colori disegnate da Paul Iribe e caratterizzato da un linguaggio grafico molto simile a quello presente nella stampe giapponesi.

Tre modelli disegnati da Paul Iribe per l'album "Les Robes de Paul Poiret".

La stagione dei Ballets Russes, fra il 1909 e il 1910,influenzò molto le successive creazioni di Poiret.
In questi anni diede vita alla jumpe entravèe ( una gonna lunga e diritta che veniva serrata con una specie di cintura alle ginocchia ) e alla prima jupeculotte (pantaloni da harem da portare sotto una tunica lunga al polpaccio). La donna a cui si rivolgeva era una signora del "bel mondo"che non doveva avere alcun rapporto concreto con la vita reale. Egli  l'aveva liberata nel corpo, ma non nel ruolo. Un'immagine di donna colta, raffinata, erotica e nata per il piacere maschile. Odalische e non femministe le donne destinate ad indossare i suoi capi.

Un esempio di "jupeculotte".

Poiret utilizzò tutti i  mezzi per farsi della pubblicità. Non aspettò che il suo successo crescesse da solo, ma lavorò duramente per accrescerlo.Desiderava catturare l'attenzione dell'Europa e del mondo e per farlo, nel 1910, organizzò un lungo viaggio promozionale per mostrare le sue collezioni a Francoforte, Berlino, Varsavia,Cracovia,Mosca, Pietroburgo, Bucarest, Budapest e Vienna.
Vienna gli rivelò un nuovo modello estetico in cui gli abiti di Emilie Floge, i mobili di Kolo Maser, i vasi e le posate di Josef Hoffmann erano indissolubilmente uniti alle architetture di Joseph Olbrich e ai quadri di Klimt.
La nuova cultura doveva sorgere nel confronto con questa cornice in cui veniva cancellata la divisione fra arti maggiori e minori.
Durante la guerra Poiret fu inizialmente mobilitato in un reggimento di fanteria dove prestò servizio come sarto,ma nel 1915 venne destinato agli Archivi del Ministero della Guerra. In linea alle tendenze di moda di quegli anni egli presentò abiti diversi da quelli di gusto orientale proponendo gonne accorciate, ampie, sostenute da crinoline e con elementi di gusto maschile.

"Le Fete" a dimostrazione del nuovo stile parigino di Poiret.

Nel dopoguerra, nulla fu come prima. Poiret usciva dall'esperienza duramente provato dal punto di vista economico, perchè, per far fronte alle difficoltà del periodo bellico, aveva dovuto vendere tutte le sue proprietà.
Grazie ad un viaggio in Marocco ritrovò lo stimolo creativo per ricominciare il lavoro. Le sue collezioni si fecero via via più sapienti e lussuose, i materiali diventarono sempre più ricercati,i ricami elaborati e le ispirazioni colte. Non è quindi un caso che negli stessi anni gli venissero richiesti sempre più spesso costumi di scena e che, al contrario, diminuisse il suo successo presso la clientela del suo atelier.

Modello "Myte" indossato dalla moglie. Si compone di corpetto di lamè d'oro e gonna ricoperta di frange di pelo di scimmia e oro.

Tentò diverse strategie per rilanciare la sua immagine, ma i suoi modelli ,ormai, erano troppo complicati, decorati e vistosamente lussuriosi.
 Le donne non si riconoscevano più negli idoli che Poiret sapeva evocare, ma volevano essere giovani, libere ed indipendenti.
Egli aveva perfettamente compreso che la cultura di riferimento del nuovo gusto lo stava tagliando fuori dal mercato e nelle sue memorie scrisse: "Sono solo, mi sono dedicato con passione alla pittura e nulla mi sembra migliore che esprimere attraverso i colori, tutta l'emozione che offre lo spettacolo della natura. Mi sento molti abiti sotto la pelle"

venerdì 18 febbraio 2011

Le baschine

Una lezione incentrata su cosa sono e come vanno rilevate le baschine nelle gonne.
Ho parlato della differenza fra baschine simmetriche ed asimmetriche mostrando alcuni esempi.
Infine a partire da un figurino ho spiegato le fasi di costruzione di una gonna con baschina sagomata e tasche inserite in cucitura.
Buona visione e ci rivediamo alla prossima lezione!!
Ringrazio tutti coloro che hanno deciso di seguirmi e se avete suggerimenti sono pronta a tenerli in considerazione.


mercoledì 9 febbraio 2011

Il mestiere dello stilista

Spesso vi sarete chiesti come uno stilista riesca a produrre, ogni stagione,una grande quantità di opere originali.
La risposta è che i concetti di moda non compaiono per magia,ma in seguito ad uno sviluppo di idee prese dal mondo circostante.
L'ispirazione la si può trovare ovunque.
Tutto ciò che si vede può essere oggetto di un'intuizione creativa.
I disegnatori di moda sono sempre al passo con i tempi.
Tendenze musicali, cultura di strada, film e movimenti artistici costituiscono la base delle loro ricerche.
Nonostante la moda invecchi con una rapidità unica,gli stili passati spesso tornano in auge dopo qualche tempo.
Per un anno possono andare di moda gli anni 50, mentre nel successivo il look anni 70.
Ispirarsi al passato spesso porta a grandi risultati: i pantaloni a zampa d'elefante che portavano gli hippy sono un esempio perfetto.
La Lycra, usata dai ciclisti ha dato il via alla creazione di abiti elasticizzati eseguiti con colori vivaci, così come l'abbigliamento dei velisti, ripreso poi nei capi sintetici ed impermeabili di Tommy Hilfiger.
Gli stili basati su idee etniche vengono continuamente reciclati dagli stilisti.

Anche i film hollywoodiani possono scatenare delle tendenze di moda:il grande Gatsby e la trilogia Mad Max hanno reso popolari gli abiti alla garconne e il look da guerriero di strada che combina gli stili punck e grunge.


La moda può trarre ispirazione anche da altre forme d'arte.
L'architettura ne è un esempio. E' possibile trovare delle idee utili per una collezione sia nell'aspetto generale di un edificio che nei suoi dettagli. Le idee possono nascere sia guardando un edifico storico come una chiesa, sia una importante costruzione moderna o perfino la vostra abitazione.
Le finestre a specchio di un grattacielo potrebbero suggerire l'uso di uno scintillante tessuto per un abito da sera.I muri di una casa vecchia potrebbero indurre a creare un look casual fatto di strati strappati. Le colonne e gli archi della torre di Pisa possono evocare dei particolari disegni di pizzo da inserire su maniche e corpetti.

A volte anche la visita ad un museo può rivelarsi utile per una ricerca stilistica. Prendere in prestito e riadattare le idee dal passato è essenziale ai disegnatori di moda per avere nuovi spunti. Gli antichi dipinti egizi possono offrire molte idee per particolari come gli ornamenti per la testa o i gioielli, ma anche ispirazione per il disegno di abiti contemporanei.

Le idee possono venire anche passeggiando per una città, scattando delle fotografie, consultando dei libri o semplicemente viaggiando in internet.
Una particolare conchiglia raccolta in una spiaggia può suggerire l'ispirazione per delle spirali o volute da inserire su dei vestiti. le linee ondulate delle colline appena arate possono diventare striscie su una camicia larga.I  colori brillanti dei murales delle aree metropolitane possono suggerire idee per delle stampe sulle stoffe. Pure le confezioni delle patatine fritte possono essere evocative della cultura da cui hanno origine grazie ad una serie di colori, immagini e grafica che riflettono l'essenza di un paese.


Il trucco per essere dei bravi stilisti è essere selettivi nella ricerca dell'ispirazione evitando di assorbire troppi elementi alla volta e avere ben presente il cliente a cui si fa riferimento per il resto nulla è completamente nuovo, la dote del disegnatore di moda stà nel reiventare ciò che già esiste riproponendolo in modo personale ed insolito.

sabato 5 febbraio 2011

Tessuto, Cartamodelli, Piazzamenti di gonna a tubo e a godet

In questa lezione ho parlato dei vari componenti del tessuto.
Delle altezze di un tessuto.
Ho rilevato i pezzi della gonna base spiegando come si costruisce il cinturino.
Ho preparato i cartamodelli della gonna a tubo parlando dei margini di cucitura da lasciare e i relativi punti di riferimento da inserire nel modello per agevolare le successive fasi di lavorazione.
Infine ho illustrato tre possibli piazzamenti di una gonna base e di una a godet.
Ciò che le differenzia stà nel dritto filo che nella prima è parallelo all'ordito mentre nella seconda va inserito nel modello in sbieco al fine di accentuare il suo caratteristico aspetto cadente.
Il dritto filo della gonna a godet può essere posizionato in sbieco direttamente sul modello oppure lo si può lasciare così come quello della gonna dritta creando invece nel tessuto due spicchi  di 45 gradi che costituiranno le linee di piegatura dove andrà piazzato il capo.
Dei piazzamenti in scala ridotta vi saranno utili a comprendere con maggiore chiarezza questa procedura.
Buona visione!!



lunedì 31 gennaio 2011

Quando il costume diviene moda

La prima guerra mondiale segnò molti cambiamenti sociali e culturali.
La società iniziò a cambiare e di conseguenza anche la sua immagine complessiva.
Le donne iniziarono ad uscire sempre più di casa per prendere parte alle attività del mondo esterno e per questo motivo iniziarono a dedicarsi alla ricerca di indumenti più pratici abbandonando i corsetti che impedivano i movimenti e distorcevano il naturale andamento del corpo.

Tipico corsetto di fine 800 realizzato in satin di cotone marrone e rinforzato da stecche di balena e metallo.

Il primo a proporre una nuova linea di abiti fu Paul Poiret.
Poiret diede vita allo "stile ellenico" costituito da capi privi di corsetto e a vita alta. Il suo desiderio non era rivolto a liberare le donne dalla tirannide del corsetto, ma era alla ricerca di una nuova concezione di bellezza.
Egli si ispirava molto allo stile esotico e nelle sue creazioni amava utilizzare colori forti e decisi. E' noto per aver creato i famosi pantaloni alla turca da lui chiamati jupe-culotte.


Si tratta del costume per Le Minaret di Paul Poiret. L'abito è di mussolina violetta per la tunica e rossa per la culotte.


Anche in altri paesi europei, oltre alla Francia, ci fu la ricerca di un nuovo stile del vestirsi.
Mariano Fortuny, di origine spagnola, realizzò il famoso "Delphos"ossia un modello di abito costituito da eleganti pieghe di ispirazione greca unendo ,al tempo stesso, valore ornamentale e funzionalità.

La modella indossa il famoso "Delphos" di Mariano Fortuny accompagnato da uno scialle "Cnossos" nei toni del rosa.

All'evoluzione del concetto attuale di moda, contribuì la diffusione di famose riviste quali Vogue e la Gazette du Bon Ton utili come mezzi d'informazione sulle tendenze in voga al momento.
Lo scoppio della guerra bloccò parte delle attività della moda. Le donne dovettero assumersi la responsabilità dei doveri maschili e avevano bisogno di abiti più pratici, semplici e gonne più corte.
A discapito dei drastici mutamenti nell'abbigliamento femminile, la moda maschile non conobbe grandi cambiamenti a parte giacche leggermente più sciolte e pantaloni  più stretti al fondo per consentire una maggiore libertà di movimento.
Dopo la guerra il look femminile cambiò in modo ancora più significativo dato che le donne si erano abituate ad avere un ruolo di primo piano nella società e non avevanoo più intenzione di tornare a chiudersi in casa.
Alle acconciature elaborate si sostituirono corti caschetti.
Le ragazze iniziarono a vestirsi come i maschietti accorciando gli orli dei pantaloni fino al ginocchio.
La biancheria intima era costituita da reggiseno, pagliaccetto e calze color carne.
Il trucco comprendeva rossetto rosso, cipria bianca e fard.
Ci fu un aumento della richiesta di abbigliamento sportivo.
Venne introdotto anche l'abbigliamento da mare e la moda di indossare pantaloncini corti nelle località balneari.
Chanel svolse un ruolo fondamentale in questa evoluzione della moda femminile.Disegnò vestiti semplici, comodi ed eleganti utilizzanto il jersey e modelli di ispirazione maschile.

.Modelli di abiti di Coco Chanel.

Negli anni venti la relazione fra arte e moda raggiunse il massimo grado di coesione.
 I tessuti dell' Art Dèco nacquero da questa fusione che comprendeva l'uso nelle stoffe di tecniche artistiche come la laccatura orientale.
Purtroppo l'avvento della Grande Depressione provocò l'arresto di parte della prosperità postbellica degli anni venti.

venerdì 28 gennaio 2011

Lezione per l'esecuzione di una serie di varianti della vostra gonna base

In questa lezione vi illustrerò le metodologie per la realizzazione di tre tipologie di gonne a partire dalla gonna base o a tubo.
Affronteremo i metodi per la costruzione di gonne ad anfora, svasate, godet.
E' necessario che vi procuriate il grafico della gonna base utile alle trasformazioni che vi spiegherò durante la lezione.
Potete copiare i modelli di davanti e dietro attraverso della carta da taglio che andrà posizionata sopra quella dove è presente il grafico della gonna a tubo utilizzando degli spilli.
Come nella precedente lezione vi saranno utili strumenti quali squadra, riga, metro, spilli,carta da taglio, forbici, matita e gomma.
Per il momento questo è tutto.
Vi auguro una buona visione!!




mercoledì 26 gennaio 2011

Cos'é un modello o cartamodello

Per cartamodello si intende la rappresentazione grafica su carta di un qualsiasi capo d'abbigliamento.
Esso rappresenta la base per le fasi seguenti di confezione e finitura di un abito.
Può essere realizzato manualmente o attraverso l'uso del pc.
A mano ci sono 3 diversi sistemi:
 -IL METODO MOULANGE:  dove il modello viene costruito tramite mussola di cotone direttamente sul manichino.

-IL METODO A TRACCIATO:  utilizzato per chi ha problemi di taglia e richiede una particolareggiata misurazione di tutte le parti del corpo.
                                                
-IL METODO PIANO:  dove viene elaborato un unico modello base dal quale poi vengono ricavati tutti gli altri. Questo sistema viene usato  quando si è a conoscenza della tipologia di  persona a cui è destinato il capo. Esso viene utilizzato pure dalle aziende che hanno un modello base corrispondente al target della loro clientela in modo che tutti i capi possano adattarsi ad un'unica figura.
                                      
Al pc vengono utilizzati 3 diversi sistemi informatici quali INVESTRONICA, GERBER, LECTRA.
Grazie a questi sistemi i cartamodelli di base, eseguiti manualmente e digitalizzati o disegnati direttamente col pc,vengono messi direttamente nell'archivio del computer e in caso di bisogno,richiamati e trasformati in base alle necessità.





                                                                   
L'immagine raffigura un modello di giubbotto jeans uomo che ho interpretato a partire dalla rivista "SHOW DETAILS" autunno/inverno 2009-2010. Si tratta del grafico di base del cartamodello accompagnato dal suo prototipo in carta.

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