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martedì 22 febbraio 2011

Paul Poiret

Poiret era figlio di un commerciante di tessuti e fin dall'infanzia aveva manifestato interesse per il disegno e le arti figurative.
Terminate le scuole, il padre, che non riteneva molto serie le attività di artista e progettista di moda, gli trovò occupazione da un amico che produceva ombrelli.
Era prassi comune che i disegnatori di moda cercassero di arrotondare i propri guadagni vendendo figurini e idee di moda alle sartorie e anche Poiret provò ad andare da Madame Chèruit che dirigeva la Maison Raudnitz, a mostrare i suoi lavori. La sarta comprò i suoi disegni e lo incoraggiò a continuare.
Poiret iniziò a visitare le più importanti case di moda e nel 1898 Doucet gli propose di lavorare con lui.
Qui  imparò "l'arte del dettaglio" ossia che un abito può risultare perfetto solo attraverso il "tocco finale" che serviva per completare il suo effetto sulla persona che doveva portarlo.Presto fu incaricato a gestire la sezione taglio e a realizzare costumi di scena per alcune attrici della maison.
Nel 1900 partì per il servizio militare e al suo ritorno andò a lavorare da Worth. L'incarico affidato a Paul era di rinnovare la Maison con creazioni  più giovani e adatte alle signore del nuovo secolo.
Nel 1903 Poiret aprì la sua prima maison. Non avendo ancora una vera fama personale, per attirare l'attenzione delle possibili clienti,utilizzò la vetrina dell'atelier per creare esposizioni spettacolari.
Cominciò il suo debutto da libero professionista proponendo capi di moda privi di decorazioni ed inutili fronzoli.
Fondamentale per il suo percorso professionale fu la pubblicazione sulle riviste di moda di "Révérend", un mantello-kimono di tessuto bordeaux, foderato di chiaro e decorato a motivi cinesi.

Mantello "Révérend" decorato con medaglioni a motivi cinesi applicati sia sull'esterno che sulla fodera.

Nel 1905 Poiret sposò Denise Boulet che in breve diventò la sua musa ispiratrice.
L'anno seguente mise a punto la sua prima vera sfida alla moda dominante:eliminò il busto, che costringeva il corpo femminile ad assumere la linea ad S, e lo sostituì con una cintura rigida e steccata alla quale era cucita la gonna.
L'ispirazione nasceva dalla moda neoclassica,ma il suo percorso creativo fu estremamente più complesso di un semplice revival. Il risultato fu un modello dritto, a vita alta,in cui la tradizione settecentesca fu abbinata a suggestioni orientali ed etniche.
Per poter sponsorizzare questa sua grande trasformazione compiuta negli abiti diede vita, nell'ottobre del 1908,a Les Robes de Paul Poiret  racontèes par Paul Iribes, un album contenente 10 tavole a colori disegnate da Paul Iribe e caratterizzato da un linguaggio grafico molto simile a quello presente nella stampe giapponesi.

Tre modelli disegnati da Paul Iribe per l'album "Les Robes de Paul Poiret".

La stagione dei Ballets Russes, fra il 1909 e il 1910,influenzò molto le successive creazioni di Poiret.
In questi anni diede vita alla jumpe entravèe ( una gonna lunga e diritta che veniva serrata con una specie di cintura alle ginocchia ) e alla prima jupeculotte (pantaloni da harem da portare sotto una tunica lunga al polpaccio). La donna a cui si rivolgeva era una signora del "bel mondo"che non doveva avere alcun rapporto concreto con la vita reale. Egli  l'aveva liberata nel corpo, ma non nel ruolo. Un'immagine di donna colta, raffinata, erotica e nata per il piacere maschile. Odalische e non femministe le donne destinate ad indossare i suoi capi.

Un esempio di "jupeculotte".

Poiret utilizzò tutti i  mezzi per farsi della pubblicità. Non aspettò che il suo successo crescesse da solo, ma lavorò duramente per accrescerlo.Desiderava catturare l'attenzione dell'Europa e del mondo e per farlo, nel 1910, organizzò un lungo viaggio promozionale per mostrare le sue collezioni a Francoforte, Berlino, Varsavia,Cracovia,Mosca, Pietroburgo, Bucarest, Budapest e Vienna.
Vienna gli rivelò un nuovo modello estetico in cui gli abiti di Emilie Floge, i mobili di Kolo Maser, i vasi e le posate di Josef Hoffmann erano indissolubilmente uniti alle architetture di Joseph Olbrich e ai quadri di Klimt.
La nuova cultura doveva sorgere nel confronto con questa cornice in cui veniva cancellata la divisione fra arti maggiori e minori.
Durante la guerra Poiret fu inizialmente mobilitato in un reggimento di fanteria dove prestò servizio come sarto,ma nel 1915 venne destinato agli Archivi del Ministero della Guerra. In linea alle tendenze di moda di quegli anni egli presentò abiti diversi da quelli di gusto orientale proponendo gonne accorciate, ampie, sostenute da crinoline e con elementi di gusto maschile.

"Le Fete" a dimostrazione del nuovo stile parigino di Poiret.

Nel dopoguerra, nulla fu come prima. Poiret usciva dall'esperienza duramente provato dal punto di vista economico, perchè, per far fronte alle difficoltà del periodo bellico, aveva dovuto vendere tutte le sue proprietà.
Grazie ad un viaggio in Marocco ritrovò lo stimolo creativo per ricominciare il lavoro. Le sue collezioni si fecero via via più sapienti e lussuose, i materiali diventarono sempre più ricercati,i ricami elaborati e le ispirazioni colte. Non è quindi un caso che negli stessi anni gli venissero richiesti sempre più spesso costumi di scena e che, al contrario, diminuisse il suo successo presso la clientela del suo atelier.

Modello "Myte" indossato dalla moglie. Si compone di corpetto di lamè d'oro e gonna ricoperta di frange di pelo di scimmia e oro.

Tentò diverse strategie per rilanciare la sua immagine, ma i suoi modelli ,ormai, erano troppo complicati, decorati e vistosamente lussuriosi.
 Le donne non si riconoscevano più negli idoli che Poiret sapeva evocare, ma volevano essere giovani, libere ed indipendenti.
Egli aveva perfettamente compreso che la cultura di riferimento del nuovo gusto lo stava tagliando fuori dal mercato e nelle sue memorie scrisse: "Sono solo, mi sono dedicato con passione alla pittura e nulla mi sembra migliore che esprimere attraverso i colori, tutta l'emozione che offre lo spettacolo della natura. Mi sento molti abiti sotto la pelle"

venerdì 18 febbraio 2011

Le baschine

Una lezione incentrata su cosa sono e come vanno rilevate le baschine nelle gonne.
Ho parlato della differenza fra baschine simmetriche ed asimmetriche mostrando alcuni esempi.
Infine a partire da un figurino ho spiegato le fasi di costruzione di una gonna con baschina sagomata e tasche inserite in cucitura.
Buona visione e ci rivediamo alla prossima lezione!!
Ringrazio tutti coloro che hanno deciso di seguirmi e se avete suggerimenti sono pronta a tenerli in considerazione.


mercoledì 9 febbraio 2011

Il mestiere dello stilista

Spesso vi sarete chiesti come uno stilista riesca a produrre, ogni stagione,una grande quantità di opere originali.
La risposta è che i concetti di moda non compaiono per magia,ma in seguito ad uno sviluppo di idee prese dal mondo circostante.
L'ispirazione la si può trovare ovunque.
Tutto ciò che si vede può essere oggetto di un'intuizione creativa.
I disegnatori di moda sono sempre al passo con i tempi.
Tendenze musicali, cultura di strada, film e movimenti artistici costituiscono la base delle loro ricerche.
Nonostante la moda invecchi con una rapidità unica,gli stili passati spesso tornano in auge dopo qualche tempo.
Per un anno possono andare di moda gli anni 50, mentre nel successivo il look anni 70.
Ispirarsi al passato spesso porta a grandi risultati: i pantaloni a zampa d'elefante che portavano gli hippy sono un esempio perfetto.
La Lycra, usata dai ciclisti ha dato il via alla creazione di abiti elasticizzati eseguiti con colori vivaci, così come l'abbigliamento dei velisti, ripreso poi nei capi sintetici ed impermeabili di Tommy Hilfiger.
Gli stili basati su idee etniche vengono continuamente reciclati dagli stilisti.

Anche i film hollywoodiani possono scatenare delle tendenze di moda:il grande Gatsby e la trilogia Mad Max hanno reso popolari gli abiti alla garconne e il look da guerriero di strada che combina gli stili punck e grunge.


La moda può trarre ispirazione anche da altre forme d'arte.
L'architettura ne è un esempio. E' possibile trovare delle idee utili per una collezione sia nell'aspetto generale di un edificio che nei suoi dettagli. Le idee possono nascere sia guardando un edifico storico come una chiesa, sia una importante costruzione moderna o perfino la vostra abitazione.
Le finestre a specchio di un grattacielo potrebbero suggerire l'uso di uno scintillante tessuto per un abito da sera.I muri di una casa vecchia potrebbero indurre a creare un look casual fatto di strati strappati. Le colonne e gli archi della torre di Pisa possono evocare dei particolari disegni di pizzo da inserire su maniche e corpetti.

A volte anche la visita ad un museo può rivelarsi utile per una ricerca stilistica. Prendere in prestito e riadattare le idee dal passato è essenziale ai disegnatori di moda per avere nuovi spunti. Gli antichi dipinti egizi possono offrire molte idee per particolari come gli ornamenti per la testa o i gioielli, ma anche ispirazione per il disegno di abiti contemporanei.

Le idee possono venire anche passeggiando per una città, scattando delle fotografie, consultando dei libri o semplicemente viaggiando in internet.
Una particolare conchiglia raccolta in una spiaggia può suggerire l'ispirazione per delle spirali o volute da inserire su dei vestiti. le linee ondulate delle colline appena arate possono diventare striscie su una camicia larga.I  colori brillanti dei murales delle aree metropolitane possono suggerire idee per delle stampe sulle stoffe. Pure le confezioni delle patatine fritte possono essere evocative della cultura da cui hanno origine grazie ad una serie di colori, immagini e grafica che riflettono l'essenza di un paese.


Il trucco per essere dei bravi stilisti è essere selettivi nella ricerca dell'ispirazione evitando di assorbire troppi elementi alla volta e avere ben presente il cliente a cui si fa riferimento per il resto nulla è completamente nuovo, la dote del disegnatore di moda stà nel reiventare ciò che già esiste riproponendolo in modo personale ed insolito.

sabato 5 febbraio 2011

Tessuto, Cartamodelli, Piazzamenti di gonna a tubo e a godet

In questa lezione ho parlato dei vari componenti del tessuto.
Delle altezze di un tessuto.
Ho rilevato i pezzi della gonna base spiegando come si costruisce il cinturino.
Ho preparato i cartamodelli della gonna a tubo parlando dei margini di cucitura da lasciare e i relativi punti di riferimento da inserire nel modello per agevolare le successive fasi di lavorazione.
Infine ho illustrato tre possibli piazzamenti di una gonna base e di una a godet.
Ciò che le differenzia stà nel dritto filo che nella prima è parallelo all'ordito mentre nella seconda va inserito nel modello in sbieco al fine di accentuare il suo caratteristico aspetto cadente.
Il dritto filo della gonna a godet può essere posizionato in sbieco direttamente sul modello oppure lo si può lasciare così come quello della gonna dritta creando invece nel tessuto due spicchi  di 45 gradi che costituiranno le linee di piegatura dove andrà piazzato il capo.
Dei piazzamenti in scala ridotta vi saranno utili a comprendere con maggiore chiarezza questa procedura.
Buona visione!!



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